Borghetto di Grottaferrata

Il Borghetto di Grottaferrata è una fortificazione medioevale, oggi in rovina, situata nel territorio di Grottaferrata in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani, al decimo miglio della via Anagnina.

Descrizione

La prima menzione del castello è considerata risalente al 23 maggio 1140, in ricorso dei monaci dell'Abbazia di Grottaferrata contro i conti di Tuscolo: viene menzionata una taberna in burgis de Tuscolana, ufficialmente ritenuta sita nel Borghetto di Grottaferrata[1].Quindi il castello venne probabilmente fondato dai conti di Tuscolo nel X secolo, sul tracciato della Via Anagnina, e l'imposizione di una tassa sul passaggio per il Borghetto comportò l'abbandono della strada in età medioevale.

Nel 1269 il castello è definito Burgus Annibaldi, ed è di proprietà della famiglia Annibaldi. Nel 1303 viene chiamato castrum quod dicitur Monsformelli: questo nome deriverebbe da una piccola forma, cioè un piccolo cunicolo, che attraversa il colle su cui sorge la fortezza e che faceva verosimilmente parte dell'Acquedotto dell'Aqua Crabra, acquedotto romano.

Dall'inizio del Trecento viene chiamato Mons Frenelli; e dal 1382 passa alla proprietà dei Savelli, e nel 1417 il cardinal Iacopo Isolani, Legato Apostolico, esonera gli abitanti del tenimentum castri burgi Frenelli dal pagamento delle tasse, causa la loro incipiente miseria.

Nel 1431 il Borghetto è assidiato dal capitano aragonese Giacomo Caldora; nel 1435 dal comandante pontificio Orsini, che lo assedia per scacciarvi il capitano ribelle Antonio da Pontedera; l'anno seguente, nel 1436, il cardinale Giovanni Maria Vitelleschi, a capo delle milizie di papa Eugenio IV, distrugge Borghetto insieme con Albano e Castel Savello, tutti feudi della famiglia Savelli.

Dal 1447 il castello è chiamato castrum Burgetti o Burghetti, e nel 1473 viene ceduto dai Savelli all'Abbazia di Grottaferrata in cambio del feudo di Ariccia, possesso dei monaci. Così il castello entra a far parte del complesso di avamposti difensivi dell'abbazia.

Nel XVI secolo così si parla del Borghetto[2]:

«Burgetum oppidum hac aetate desertum, una taberna eaque infoelicissima superstite.»

Il fortilizio aveva 13 torri quadrangolari ed un ampio recinto murario, che resta ancor oggi in buona parte conservato.

Note

  1. ^ Si specifica che il Borghetto è di Grottaferrata per distinguerlo da un altro Borghetto, localizzato nella campagna di Albano presso Castel Savello
  2. ^ Luigi Devoti, Itinerari nella Campagna Romana: Cryptaferrata-Grottaferrata, pagina 56.