Composto antinutrizionale

I composti antinutrizionali (o antinutrienti) sono sostanze naturali o di sintesi che interferiscono con l'assorbimento dei nutrienti. Differiscono da organismo ad organismo, a seconda della biochimica specifica dello stesso.

Nell'uomo

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Gli antinutrienti, non necessariamente con effetti negativi, vengono assunti con la dieta[1], e vengono distinti in non nutrienti e antinutrienti propriamente detti. Infine sono da ricordare i composti tossici, contaminanti occasionali dei cibi o responsabili di avvelenamenti alimentari.

Non nutrienti

A questa categoria appartengono sostanze che non inibiscono o interferiscono significativamente coi processi digestivi e quindi non hanno effetti dannosi per l'organismo. Non essendo assimilabili, superano immodificate i processi digestivi non fornendo molecole utili e per questa ragione vengono definite "non nutrienti".

  • Fibre insolubili (es. cellulosa). Non essendo digeribili o assorbibili dall'organismo e non essendo fermentabili dalla flora batterica dell'intestino, rimangono tal quali e stimolano il transito intestinale aumentando il volume delle feci, rendendole più morbide e poltacee (effetto lassativo).
  • Fibre solubili che fermentano nel lume intestinale ad opera della flora microbica, con produzione di gas. Inducono meteorismo e formano dei composti gelatinosi che hanno una discreta azione ipocolesterolemizzante poiché riducono l'assorbimento intestinale dei grassi.

Antinutrienti propriamente detti

Sono sostanze che legano alcuni nutrienti presenti nei cibi limitandone l'assorbimento. Essi sono presenti in piccola quantità negli organismi vegetali, ove svolgono funzioni strutturali, di riserva o di difesa contro eventuali predatori, ma anche presenti negli animali (es. tossine e ammine presenti nei molluschi o nei pesci), nei derivati del latte (formaggi) o nel vino. Spesso si formano dai processi di degradazione, di cottura (es. ammine eterocicliche delle carni cotte) o di conservazione degli alimenti, o si tratta di tossici ambientali, di origine microbica, fungina o xenobiotica (agrofarmaci, ormoni, etc), che contaminano l'alimento.

Antivitamine

Sostanze che riducono l'assorbimento o inibiscono le funzioni delle vitamine.

  • Avidina:proteina contenuta nelle uova crude, impedisce l'assorbimento intestinale della biotina.
  • Acido gluco-ascorbico (o antivitamina C): riduce l'attività della vitamina C.
  • Dicumarolici: farmaci utilizzati come anticoagulanti, inibiscono il riutilizzo della vitamina K aumentandone il fabbisogno.
  • Desossipiridossina (antivitamina B 6).
  • Antifolici: sono farmaci utilizzati nella chemioterapia antitumorale che inibiscono le funzioni dell'acido folico.

Composti tossici

Sostanze presenti in alcuni alimenti e dagli effetti trascurabili se assunte in dosi minime

Sostanze che inducono reazioni avverse solo in individui predisposti

Note

  1. ^ Oxford Dictionary of Biochemistry and Molecular Biology. Oxford University Press, 2006. ISBN 0198529171
  2. ^ M. Cheryan, Phytic acid interactions in food systems., in Crit Rev Food Sci Nutr, vol. 13, n. 4, 1980, pp. 297-335, DOI:10.1080/10408398009527293, PMID 7002470.
  3. ^ C. Hotz, RS. Gibson, Traditional food-processing and preparation practices to enhance the bioavailability of micronutrients in plant-based diets., in J Nutr, vol. 137, n. 4, Apr 2007, pp. 1097-100, DOI:10.1093/jn/137.4.1097, PMID 17374686.]
  4. ^ GS. Gilani, KA. Cockell; E. Sepehr, Effects of antinutritional factors on protein digestibility and amino acid availability in foods., in J AOAC Int, vol. 88, n. 3, pp. 967-87, PMID 16001874.
  5. ^ Cicerchia Lathyrus sativus L. - Leguminose da granella - Coltivazioni erbacee
  6. ^ Pubmed Solanine poisoning, Br Med J. 2 (6203): 1458–1459. 1979-12-08.
  7. ^ JP. Banea-Mayambu, T. Tylleskär; N. Gitebo; N. Matadi; M. Gebre-Medhin; H. Rosling, Geographical and seasonal association between linamarin and cyanide exposure from cassava and the upper motor neurone disease konzo in former Zaire., in Trop Med Int Health, vol. 2, n. 12, Dec 1997, pp. 1143-51, PMID 9438470.
  8. ^ Pubmed Gutierrez N, Avila CM, Duc G, Marget P, Suso MJ, Moreno MT, Torres AM.. - CAPs markers to assist selection for low vicine and convicine contents in faba bean (Vicia faba L.). - In 1: Theor Appl Genet. 2006 Dec;114(1):59-66. Epub 2006 Sep 30
  9. ^ "La malattia dell'intolleranza al glutine", di Carlo Catassi & Luigi Greco, pubbl. su "Le Scienze (American Scientific)", num.345, maggio 1997, pag.60-67

Bibliografia

  • Lehninger Albert L., Nelson David L., Cox Michael M., Principi di biochimica 1994 Zanichelli ISBN 8808098508 ISBN 9788808098504
  • F. Rossi, V. Cuomo, C. Ricciardi, Farmacologia: Principi di base e applicazioni terapeutiche ISBN 88-7711-497-5
  • I. Cozzani, E. Dainese, Biochimica degli alimenti e della nutrizione, Piccin 2006

Voci correlate

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