Funzione polidroma

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Questa corrispondenza è una funzione polidroma poiché 3 viene mandato sia in b che in c

In matematica, una funzione polidroma (o funzione multivoca o multifunzione) è una relazione simile per alcuni aspetti a una funzione (in cui a ogni elemento del dominio è associato esattamente un elemento del codominio) ma che a differenza di quest'ultima può avere più valori, cioè a ogni elemento del dominio è associato almeno un elemento del codominio. Le funzioni polidrome sono usate soprattutto in analisi complessa.

Definizione

Siano X {\displaystyle X} e Y {\displaystyle Y} due insiemi. Una funzione polidroma da X {\displaystyle X} in Y {\displaystyle Y} è una funzione

f : X P ( Y ) , {\displaystyle f\colon X\to P(Y),}

che associa ad ogni elemento di X {\displaystyle X} un sottoinsieme non vuoto di Y {\displaystyle Y} (qui P ( Y ) {\displaystyle P(Y)} è l'insieme delle parti di Y {\displaystyle Y} ).

Una definizione equivalente vede una funzione polidroma come un sottoinsieme R {\displaystyle R} del prodotto cartesiano X × Y {\displaystyle X\times Y} tale che per ogni x {\displaystyle x} in X {\displaystyle X} esiste almeno un y {\displaystyle y} in Y {\displaystyle Y} per cui ( x , y ) R {\displaystyle (x,y)\in R} (cioè una relazione binaria tra X {\displaystyle X} e Y {\displaystyle Y} "totale a sinistra").

Nel contesto delle funzioni polidrome, una funzione nel senso usuale del termine viene detta monodroma. In questo caso, f ( x ) {\displaystyle f(x)} è formato da un elemento solo per ogni x {\displaystyle x} . Utilizzando l'insieme delle parti viene infatti aggirato il problema di avere per ogni input una e una sola immagine, associando all'elemento di partenza un intero insieme, che è un unico elemento se considerato all'interno dell'insieme delle parti del codominio.

Differenza con le funzioni a valori vettoriali

È bene sottolineare la differenza tra funzioni polidrome e funzioni vettoriali, cioè a valori nel prodotto cartesiano di n {\displaystyle n} copie di Y {\displaystyle Y} , distinguendo due differenze fondamentali:

  • una funzione vettoriale ha immagini con un numero di componenti sempre fisso a n {\displaystyle n} poiché sono vettori di Y n {\displaystyle Y^{n}} ; al contrario, una funzione polidroma ha valori di cardinalità variabile, poiché sono sottoinsiemi arbitrari di Y {\displaystyle Y} .
  • una funzione vettoriale ha come immagini ennuple ordinate, mentre le funzioni polidrome danno come immagini degli insiemi, che notoriamente sono indipendenti dall'ordine in cui si enumerano i suoi elementi.

Analisi complessa

Radice ennesima

Lo stesso argomento in dettaglio: Radice dell'unità.

La più semplice e immediata funzione polidroma è la radice ennesima di una variabile complessa:

z n , n Z , {\displaystyle {\sqrt[{n}]{z}},\quad n\in \mathbb {Z} ,}

intesa come inversa della funzione monodroma z n {\displaystyle z^{n}} . Usando la rappresentazione polare z = ρ e i θ {\displaystyle z=\rho e^{i\theta }} e ricordando che ogni numero complesso espresso in forma polare deve riportare l'intervallo di definizione dell'argomento 0 θ < 2 π {\displaystyle 0\leq \theta <2\pi } affinché il numero sia ben definito abbiamo:

z n = ρ n e i θ + i 2 k π n = ρ n ( e i θ + i 2 k π n ) . {\displaystyle {\sqrt[{n}]{z}}={\sqrt[{n}]{\rho }}\cdot {\sqrt[{n}]{e^{i\theta +i2k\pi }}}={\sqrt[{n}]{\rho }}\left(e^{\frac {i\theta +i2k\pi }{n}}\right).}

Si vede chiaramente che ρ n {\displaystyle {\sqrt[{n}]{\rho }}} è ben definito (ovviamente ρ 0 {\displaystyle \rho \geq 0} ), ma al contrario l'argomento della funzione radice ennesima:

arg ( z n ) = θ + 2 k π n , {\displaystyle \arg({\sqrt[{n}]{z}})={\frac {\theta +2k\pi }{n}},}

è chiaramente non definitivamente determinato. Questo implica che anche se z n {\displaystyle z^{n}} è univocamente determinato dalla determinazione principale del suo argomento, la sua inversa non è univocamente determinata, di conseguenza si avranno n {\displaystyle n} valori, in corrispondenza degli n {\displaystyle n} valori dell'argomento di z n {\displaystyle {\sqrt[{n}]{z}}} . Per ritornare allo stesso punto bisogna dunque eseguire n {\displaystyle n} giri intorno all'origine. Da notare che la funzione resta monodroma se restringiamo l'intervallo di definizione dell'argomento ad un settore tra n {\displaystyle n} ed n + 1 {\displaystyle n+1} .

Logaritmo

Lo stesso argomento in dettaglio: Logaritmo complesso.

Consideriamo un'altra tipica funzione polidroma che è anche discontinua su tutta una semiretta uscente dall'origine come:

Log z = log | z | + i θ + i 2 k π {\displaystyle \operatorname {Log} z=\log |z|+i\theta +i2k\pi }

cioè la branca principale del logaritmo, dove θ {\displaystyle \theta } è la fase per 0 < θ < 2 π {\displaystyle 0<\theta <2\pi } che assume gli infiniti valori: log z = Log z + n 2 π i {\displaystyle \log z=\operatorname {Log} z+n\cdot 2\pi i} . Ovviamente questo discorso vale anche per il logaritmo naturale e il logaritmo su qualsiasi base.

A partire dal logaritmo si può definire anche in campo l'esponenziazione a qualsiasi base come la funzione polidroma

z α = e α ln z {\displaystyle z^{\alpha }=e^{\alpha \ln z}}

Argomento

L'ultima funzione polidroma che analizziamo è l'argomento di un numero complesso, definito come

arg ( z ) = { y R : e i y = z | z | } , {\displaystyle \arg(z)=\left\{y\in \mathbb {R} :e^{iy}={\frac {z}{|z|}}\right\},}

per ogni numero complesso non nullo z {\displaystyle z} . Ricordiamo che questa definizione ha senso poiché l'esponenziale complesso ristretto ai numeri puramente immaginari, cioè del tipo i y {\displaystyle i\cdot y} , assume valori nella sfera unitaria S 1 {\displaystyle S^{1}} .

Sempre dalle proprietà dell'esponenziale si ricava che risulta, se y 0 {\displaystyle y_{0}} è un particolare valore dell'argomento di z {\displaystyle z} ,

arg ( z ) = { y 0 + 2 k π , k Z } . {\displaystyle \arg(z)=\{y_{0}+2k\pi ,k\in \mathbb {Z} \}.}

Altre caratteristiche della polidromia

Caratteristica di molte funzioni polidrome è l'esistenza di punti di singolarità non isolate che sono detti punti di diramazione di ordine n {\displaystyle n} , se compiendo n + 1 {\displaystyle n+1} giri nello stesso verso, la funzione assume sempre lo stesso valore iniziale; si dice invece un punto di diramazione di ordine infinito, se per quante volte si giri intorno al punto singolare la funzione non torna mai ad assumere lo stesso valore iniziale. A parte i due punti di diramazione in zero e all'infinito la funzione logaritmo è analitica. Ciò significa che si può sviluppare in serie di Taylor entro un cerchio di convergenza di centro z 0 {\displaystyle z_{0}} di raggio | z 0 | {\displaystyle |z_{0}|} :

log z = log z 0 + n = 1 [ z z 0 z ] n n . {\displaystyle \log z=\log z_{0}+\sum _{n=1}^{\infty }{\frac {\left[{\frac {z-z_{0}}{z}}\right]^{n}}{n}}.}

Funzioni polidrome reali

Tipiche e molto usate funzioni polidrome a valori reali sono le inverse delle funzioni trigonometriche: esse sono periodiche, quindi similmente al logaritmo complesso, le loro inverse assumono una quantità numerabile di valori.

Rami e valori principali

Tutti questi esempi condividono una proprietà comune: essi possono essere visti come funzioni inverse di qualche altra applicazione (la potenza per le radici, l'esponenziale per il logaritmo). Infatti la funzione inversa è la multifunzione più facile da incontrare, poiché a priori la corrispondenza y f 1 ( y ) {\displaystyle y\mapsto f^{-1}(y)} non genera un elemento, ma un insieme: esso è vuoto se y {\displaystyle y} non è parte dell'immagine di f {\displaystyle f} , è un singleton per i valori in cui essa è iniettiva, è un insieme con più elementi altrimenti.

In ognuno di questi casi, per giungere da una funzione multivoca ad una monodroma e utilizzare gli strumenti usuali della matematica, si è scelta per convenzione (o per altri motivi) una singola controimmagine da associare a y {\displaystyle y} : nel caso della radice reale, la scelta cade su + x {\displaystyle +{\sqrt {x}}} ; nel logaritmo complesso viene scelto il valore log z {\displaystyle \log z} tale che 0 < arg ( z ) < 2 π {\displaystyle 0<\arg(z)<2\pi } ; nell'arcoseno l'angolo scelto è sempre quello compreso tra π / 2 {\displaystyle -\pi /2} e π / 2 {\displaystyle \pi /2} e così via.

Ognuna delle funzioni monodrome che si potrebbero definire al variare della scelta all'interno dell'insieme f 1 ( y ) {\displaystyle f^{-1}(y)} viene detto ramo dell'inversa; il valore effettivamente scelto dalla convenzione si dice il ramo principale e il valore che esso assume valore principale. Ad esempio, sempre per il seno: i rami di f 1 ( y ) {\displaystyle f^{-1}(y)} sono x = arcsin y {\displaystyle x=\arcsin y} , x = arcsin y + 2 π {\displaystyle x=\arcsin y+2\pi } , x = arcsin y + 4 π {\displaystyle x=\arcsin y+4\pi } , eccetera, e il valore principale di f 1 ( 1 ) {\displaystyle f^{-1}(1)} è π / 2 {\displaystyle \pi /2} , mentre gli altri suoi valori non principali sono 5 π 2 , 9 π 2 , 13 π 2 , {\displaystyle {5\pi \over 2},{9\pi \over 2},{13\pi \over 2},\dots } .

Esistono teoremi che assicurano, a seconda delle varie geometrie del dominio, la continuità di tali rami e la relazione tra essi: si verifica ad esempio che l'esistenza di un ramo continuo dell'argomento è condizione necessaria e sufficiente all'esistenza di un ramo continuo del logaritmo.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  • (EN) Eric W. Weisstein, Funzione polidroma, su MathWorld, Wolfram Research. Modifica su Wikidata
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