Rigurgito

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Il termine rigurgito si riferisce alla escrezione del contenuto esofagico sino alla gola o alla bocca e a volte sino alle vie aeree.

Diversamente da quanto avviene nella ruminazione e nel vomito, il materiale emesso non proviene dallo stomaco.

Spesso appare in posizione di decubito e non contiene né acido né bile, perché il contenuto rigurgitato non ha ancora raggiunto lo stomaco.

Non è preceduto da nausea poiché quest'ultima è causata da alimenti presenti nello stomaco.

Il rigurgito non è associato alla contrazione della muscolatura addominale.

Sintomatologia

Il rigurgito è composto da succhi gastrici e da chimo e a volte può esserci la presenza di bile.
Si differenzia dal vomito per la mancanza di nausea e di contrazioni del diaframma e dei muscoli addominali.

Eziologia

  • Malattie motorie dell'esofago
  • Diverticoli esofagei
  • Stenosi esofagee

Il rigurgito può portare due gravi complicanze, quali la malnutrizione e la polmonite ab ingestis causata dall'arrivo nei polmoni di minime quantità di cibo.[1]

Il rigurgito, assieme al vomito, è un fenomeno molto frequente in alcuni animali, come ad esempio gli ofidi, i carnivori o gli uccelli.

Note

  1. ^ "Dizionario dei sintomi", di Giancarlo De Mattia, Editori Riuniti, Roma, 1997, pag.126
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