Spino degli Iblei

Spino degli Iblei
Classificazione FCI - n. 906
Gruppo1 Cani da pastore e bovari (esclusi bovari svizzeri)
Standard n.906
OrigineSicilia
Altezza al garrese60 - 70 cm maschio, 55 - 65 cm femmina
Peso ideale40 - 50 kg maschio, 35 - 45 kg femmina
Razze canine

Lo spino degli Iblei è un antico cane da pastore da guardia siciliano, tipico dell'area pedemontana dei monti Iblei. La razza è stata riconosciuta dall'Ente nazionale della cinofilia italiana (ENCI) il 19.11.2015 come razza ammessa al RSR (Registro Supplementare Riconosciuti) con il numero di razza 906;[1] ratificando lo standard redatto dall'esperto/giudice Gianni Vullo per conto del Club del pastore siciliano che è l'unica associazione cinofila riconosciuta dall'ENCI per la tutela della razza in Italia.[2]

Storia

Spino degli Iblei a CL di profilo

Lo spino degli Iblei è un cane difensore di greggi nato nella Sicilia sud-orientale, prevalentemente nella provincia di Ragusa. Le sue origini sono molto antiche: del 1884 è un olio su tela di Pasquale Libertini Gravina intitolato "In Sicilia" dove viene rappresentato uno spino degli Iblei nero che scorta una mandria al pascolo. Altra testimonianza è La benedizione del bestiame di Francesco Lojacono, un quadro del 1889 donato dallo stesso autore a Henri d'Orléans duca d'Aumale che lo destinò al Musée Condé di Parigi dove ancora oggi è conservato. Una coppia di spino degli Iblei è raffigurata in una xilografia del libro Opere Poetiche di Giovanni Meli pubblicato nel 1908 da Leggio & Piazza Editori.

Forza e robustezza, vigore e bellezza armonica, ubbidienza e docilità sono le qualità più evidenti racchiuse in questo ferreo difensore di mandrie, caratteristiche che l'hanno già reso protagonista inaspettato nella pet-therapy e nel supporto a bambini il cui normale sviluppo abbisogna di stimoli docili e complici.

Da sempre custode delle mandrie ovicaprine della provincia di Ragusa, lo spino degli Iblei è il frutto di una mutazione subita da quell'unico cane da pastore siciliano da guardiania forgiatosi con l'apporto di tutti i cani arrivati al seguito delle decine di dominazioni subite dall'isola, una mutazione di adattamento alle caratteristiche climatiche e pedologiche di un territorio umido e ventoso, polveroso e ricoperto di piante spinose per buona parte dell'anno.

La sua faccia cespugliosa, caratterizzata da barba e baffi e da sopracciglia che velano uno sguardo fiero e sicuro, senza mai nasconderlo, fa dello spino degli Iblei un cane inconfondibile nel panorama nazionale canino. I pastori iblei l'hanno sempre tenuto in grande considerazione nella consapevolezza di avere tra le mani un difensore intransigente delle loro mandrie, tanto coraggioso da non indietreggiare mai di fronte a qualsiasi incombente minaccia reale, senza però mai essere ingiustificatamente pericoloso.

Caratteristiche morfologiche

Testa di femmina di un anno di Spino degli Iblei
  • Utilizzazione: difensore e custode del gregge, con spiccata capacità di adattamento alla vita familiare.
  • Aspetto generale: mesomorfo, grande e vigoroso, tronco quasi quadrato, ossatura forte.
  • Testa: cranio largo, assi cranio/facciali paralleli, stop percettibile nonostante le lunghe sopracciglia, muso più corto del cranio, labbra tese ben guarnite di pelo, dentatura con chiusura a forbice, occhi ovali in posizione subfrontale e ben distanziati, orecchie non piccole, pendenti.
  • Corpo: tronco inscritto quasi nel quadrato, torace disceso quasi fino ai gomiti, arti ben angolati e ben guarniti di pelo lungo sia anteriormente che posteriormente, piede grande e rotondeggiante.
  • Coda: lunga e folta, portata a scimitarra nell'eccitazione e in movimento.
  • Movimento: passo sciolto.
  • Mantello: pelo lungo almeno 10 cm su tutto il corpo. La testa presenta sopracciglia lunghe, barba e baffi. Gli arti hanno un pelo uniformemente lungo.
  • Colori: bianco predominante con pezzature nere o fulve più o meno estese. Il bianco deve però essere sempre presente sui piedi, sul petto, sulla testa e sulla punta della coda. Bianco unicolore.
  • Taglia: maschi da 60 a 70 cm; femmine da 55 a 65 cm.

Note

  1. ^ ELENCO DELLE RAZZE AMMESSE AL REGISTRO SUPPLEMENTARE RICONOSCIUTI (R.S.R.) DI PRIMA GENERAZIONE CON LIMITAZIONI (PDF), su enci.it, www.enci.it, aggiornato al 25 maggio 2021.
  2. ^ Copia archiviata, in Ragusa news. URL consultato il 30 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2017).

Bibliografia

  • ENCI - Ente Nazionale Cinofilia Italiana, I Nostri Cani - Lo spino degli Iblei al debutto, su issuu.com, Issuu, ottobre 2019, pp. 18.
  • ENCI - Ente Nazionale Cinofilia Italiana, I Nostri Cani - Le doti dello spino degli Iblei, su issuu.com, Issuu, febbraio 2016, p. 8.
  • Spino degli Iblei, Barbuto di Sicilia, su edicolaamica.it, IL MIO CANE - Edicola Amica - Riviste in Edicola (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2021).
  • Forte, sospettoso e rustico siciliano, su docplayer.it, IL MIO CANE, luglio - agosto 2015, pp. 50.
  • Gianni Vullo, Obiettivo zootecnico sullo spino degli Iblei - Antico Cane da Pastore Siciliano. Antonio Crepaldi Editore

Voci correlate

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Collegamenti esterni

  • Spino degli Iblei, su ENCI. URL consultato il 21 agosto 2021.
  • Pastoresiciliano.it
  • Razze cani: Spino degli Iblei, su agraria.org, www.agraria.org.
  • Lo Spino degli Iblei, su K9 Uomini e Cani, 26 maggio 2013. URL consultato il 21 agosto 2021.

Video

  • Filmato audio ENCITV, ENCI WINNER 2019 - SAB14 - Focus: Presentazione Spino degli Iblei, su YouTube, a 0 h 7 min 42 s. URL consultato il 22 08 2021.
  • Filmato audio Giani Vullo, Scorta gregge, su YouTube, a 0 h 1 min 50 s. URL consultato il 22 08 2021.
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