Sweet Sixteen (film 2002)
Sweet Sixteen | |
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Martin Compston | |
Titolo originale | Sweet Sixteen |
Paese di produzione | Regno Unito |
Anno | 2002 |
Durata | 101 min |
Genere | drammatico |
Regia | Ken Loach |
Sceneggiatura | Paul Laverty |
Produttore | Rebecca O'Brien |
Distribuzione in italiano | BiM Distribuzione |
Fotografia | Barry Ackroyd |
Montaggio | Jonathan Morris |
Musiche | George Fenton |
Scenografia | Martin Johnson |
Costumi | Carole K. Millar |
Trucco | Sarah Fidelo |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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«Dove sei?
- Non lo so.»
(Chantelle a Liam)
Sweet Sixteen è un film del 2002 diretto da Ken Loach.
Presentato in concorso al 55º Festival di Cannes, ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura, opera di Paul Laverty.[1]
Trama
La mamma di Liam, Jean, è in prigione ma uscirà in tempo per festeggiare con lui il suo 16º compleanno. Stavolta Liam vuole che le cose vadano diversamente. Sogna una famiglia che non ha mai avuto, un nido sicuro lontano da perditempo quali il compagno di Jean, Stan e suo nonno, altro personaggio poco raccomandabile. Prima di tutto deve racimolare qualche soldo, che non è cosa da poco per un adolescente senza un quattrino. Presto però gli insani progetti di Liam e dei suoi amici li cacciano in tutti i tipi di guai. Liam sa che è pericoloso spingersi oltre. Stavolta, però, sa anche di non poter tornare indietro...
Note di regia
«La genesi di Sweet Sixteen risale alla lavorazione di My Name Is Joe. Immaginate una storia in cui dozzine di personaggi reclamano attenzione e ognuno grida "Scegli me, me!". Non possiamo ovviamente occuparci di tutti loro, altrimenti la storia crollerebbe. Tuttavia c’era un personaggio che non voleva assolutamente rassegnarsi. Pretendeva la nostra attenzione. Quel personaggio è Liam. Fin dall’inizio, io e Ken eravamo d’accordo sul fare un’altra storia che riguardasse la sfera privata di un individuo, che raccontasse di come un giovane cerca di dare un senso alla propria vita. Un tema semplice e complesso al contempo. Gli amici, la famiglia e la comunità si relazionano o si scontrano l’uno con l’altro creando una infinita varietà di legami. Liam si trova in un momento delicato della sua vita. Alcune cose ancora non vanno, malgrado la sua assoluta determinazione a usare le sue grandi capacità e faccia tosta per farle funzionare.Ciò che mi ha colpito, quando ho parlato con molti assistenti che lavorano con i bambini, è stato che, a prescindere dai problemi presenti nella vita familiare, la maggior parte di loro desidera ancora un legame con la madre. L’adolescenza possiede una marcia in più, un’energia speciale, esilarante ed esplosiva; coraggio e fragilità sono spesso due caratteristiche che facilmente si trovano l’una accanto all’altra. Volevamo cercare di catturare alcune di queste peculiarità nella nostra storia.»
(Paul Laverty, sceneggiatore del film, dichiarazione contenuta nella cartella stampa del film)
Analisi critica
Il film, oltre ad essere uno spaccato della società dei quartieri suburbani, offre uno sguardo intenso alla psicologia adolescenziale, raccontandocene i bivi e le spregiudicatezze senza compromettere la specialità del regista: ossia l'analisi delle condizioni delle categorie "improduttive", spesso dimenticate e ghettizzate dalle politiche materialiste e disumane.
Riconoscimenti
- 2002 – Festival di Cannes
- 2002 – BAFTA Scotland Award
- Miglior attore a Martin Compston
- 2002 – British Independent Film Awards
- Miglior film indipendente britannico
- Miglior esordiente a Martin Compston
- Candidatura al miglior regista a Ken Loach
- Candidatura alla miglior sceneggiatura a Paul Laverty
- Candidatura al miglior esordiente a William Ruane
- 2002 – European Film Awards
- Premio FIPRESCI
- Candidatura al miglior attore a Martin Compston
- Candidatura al miglior regista a Ken Loach
- Candidatura alla miglior sceneggiatura a Paul Laverty
- Candidatura al miglior attore (premio del pubblico) a Martin Compston
- 2002 – Seminci
- Espiga de oro per il miglior film
- 2003 – Empire Awards
- Candidatura al miglior debutto a Martin Compston
Note
- ^ (EN) Awards 2002, su festival-cannes.fr. URL consultato il 7 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).
Collegamenti esterni
- (EN) Sweet Sixteen, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Sweet Sixteen, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Sweet Sixteen, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Sweet Sixteen, su FilmAffinity.
- (EN) Sweet Sixteen, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Sweet Sixteen, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Sweet Sixteen, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Sweet Sixteen, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- (DE, EN) Sweet Sixteen, su filmportal.de.
- CineFile: intervista a Ken Loach a proposito del film, su cinefile.biz.
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